Focus 13 Ottobre 2021

Le malattie del fegato in gravidanza e i rischi per la donna e il feto

Quali sono le malattie del fegato in gravidanza? Quali rischi possono comportare per la donna e il nascituro? Quando si resta incinte sono molte le situazioni a cui prestare attenzione e tra queste ci sono anche una serie di patologie epatiche che è bene tenere sotto controllo. Alcune possono avere un esordio in gravidanza, altre preesistenti altre ancora in coincidenza con la gravidanza ed eventualmente aggravate dalla gravidanza.

Colestasi gravidica

Tra le malattie del fegato in gravidanza che ci si può trovare di fronte c’è la colestasi gravidica. È una patologia che spesso può portare a dover anticipare il parto per evitare conseguenze al feto. Il sintomo generalmente più diffuso è il prurito molto intenso che parte dagli arti superiori e inferiori per poi diffondersi sul viso e sul resto del corpo. A questo si aggiunge un colore più scuro delle urine, una lieve forma di ittero nelle sclere degli occhi (di tanto in tanto sulla pelle) e presenza di grassi non digeriti nelle feci. In più nausea, stanchezza e inappetenza. La sua incidenza sulla popolazione femminile è piuttosto bassa (i casi riguardano l’1-2% delle donne in gravidanza) e le cause possono spaziare da un accumulo di sali biliari fino a problematiche di carattere ormonale. Quando la causa è di questo tipo, una volta effettuato il parto e ripristinati i valori, la colestasi sparisce. Diversa è la situazione per quanto riguarda il feto: gli effetti sul nascituro, infatti, rischiano di essere gravi, passando dalla sofferenza fetale, all’asfissia neonatale, fino alla morte endouterina o neonatale a causa della tossicità degli acidi biliari.

Cirrosi

Un’altra forma di epatopatia, fino a quel momento misconosciuta, che può manifestarsi durante la gravidanza è la cirrosi che, oltre a provocare la comparsa di varici lungo l’esofago (con aumento del rischio di sanguinamento), può aumentare il rischio di aborto o di parto prematuro.

Steatosi epatica

Più rara, ma che può verificarsi verso la fine della gravidanza, è la steatosi epatica. I sintomi possono variare dalla nausea, al vomito fino all’ittero. Rischia di peggiorare fino all’insufficienza epatica: la diagnosi si basa sulla valutazione clinica, i test di funzionalità epatica e altri esami del sangue, senza dimenticare la biopsia epatica che può confermare se ci si trova di fronte a questa forma o meno. L’interruzione immediata della gravidanza è un consiglio che lo specialista può arrivare a dare alla paziente. Quando si parla di steatosi in gravidanza è purtroppo inevitabile considerare il rischio elevato di decesso non solo per le donne, ma anche per il feto. Tuttavia, chi sopravvive guarisce completamente e, generalmente, è raro che tale epatopatia si ripresenti nelle gravidanze successive.

Calcoli biliari

Quella dei calcoli biliari è probabilmente la forma più comune riguardate le malattie del fegato in gravidanza. Le donne che ne vengono colpite hanno necessità di un monitoraggio costante perché in caso di infezione o di ostruzione delle vie biliari a livello della colecisti o del coledoco da parte di un calcolo, potrebbero necessitare dell’intervento chirurgico: una prospettiva che non deve generare allarmismo, in quanto tendenzialmente sicuro sia per la paziente che per il feto.

Epatiti

Il primo effetto dell’epatite virale acuta è il rischio elevato di parto prematuro, nonché di ittero. L’epatite B può essere trasmessa al bambino dopo il parto se lo stesso non viene immediatamente vaccinato e profilassato con le immunoglobuline specifiche per epatite B o se la mamma nel terzo trimestre non riceve farmaci antivirali per ridurre il rischio di trasmissione al feto. La maggior parte dei piccoli che vengono infettati, a parte una lieve disfunzione epatica, non presentano sintomi ma hanno elevatissima probabilità di diventare dei portatori cronici del virus in grado quindi di contagiare gli altri. Sottoporsi agli esami per individuare l’epatite è necessario per tutte le donne in gravidanza così da poter intraprendere tutti i percorsi necessari per impedire il contagio.Più complesso il quadro di coloro che sono affette da epatite cronica, in particolare se associata alla cirrosi. Oltre alle difficoltà di intraprendere la gravidanza, questa condizione predispone con maggiore facilità a un aborto spontaneo o a un parto prematuro.