L’importanza di una corretta alimentazione dopo il trapianto di fegato
I cibi a bassa carica batterica sono strategici per seguire una corretta alimentazione, almeno nei primi tre mesi dopo il trapianto di fegato. Chi arriva all’intervento dopo aver seguito criteri precisi sotto il profilo nutritivo, tende a consumare troppe calorie e proteine: è invece importante evitare carne, uova, pesce crudo o latte non pastorizzato e tutti quegli alimenti che sono potenziali portatori di microbi.
Seguire un sano regime alimentare, anche una volta tornati a casa dopo il ricovero, è fondamentale lungo il processo di guarigione. Quando il fegato avrà ripreso le sue consuete funzionalità, una dieta varia e bilanciata darà modo all’organismo di recuperare le forze perse nel periodo della malattia o a ridosso dell’intervento chirurgico. Ad esempio, la somministrazione di cortisone condiziona il processo di metabolizzazione del cibo con un conseguente aumento dell’appetito. Un fattore che può comportare conseguenze pericolose come la pressione sanguigna elevata, una maggiore predisposizione verso le patologie cardio vascolari o complicanze osteo-articolari frutto di eccessivo stress da carico per muscoli e apparato scheletrico. Stesso discorso per quanto riguarda la ritenzione di liquidi e l’eccesso di sale.
Mangiare poco, ma negli orari giusti, evitando quindi di saltare i pasti, è alla base per una corretta alimentazione dopo il trapianto di fegato. È importante assimilare fibre, cereali, frutta fresca e, nel caso della pasta, prediligere quella integrale così come il pane. Spazio a verdure e legumi e stop a cibi grassi (affettati, formaggi non pastorizzati, insaccati), cotti alla griglia o fritti: a livello di bevande, l’alcol va assolutamente eliminato, così come le bibite gassate e piene di zuccheri. Almeno due i litri di acqua da bere ogni giorno.