Focus 26 Luglio 2023

Trapianto di fegato da due donatori viventi a Padova: è la prima volta in Europa

Un trapianto di fegato da due donatori viventi. Si tratta di un intervento eccezionale, eseguito per la prima volta in Italia e in Europa, tanto che si è parlato di “operazione record”. L’eccezionalità sta proprio nella presenza di due distinti donatori per un unico ricevente che consente l’asportazione di una porzione più piccola del fegato riducendo l’invasività dell’intervento sui donatori stessi e nello stesso tempo di avere una quantità di tessuto sufficiente per la ripresa funzionale del fegato nel paziente trapiantato. A differenza, infatti, di un trapianto di fegato tradizionale da donatore vivente, a cui viene asportato il 65% dell’organo, questa volta ai due donatori è stata esportata una porzione molto più piccola – il 25% ciascuno – del proprio fegato per consentire la ricostruzione dell’organo nel ricevente.

I donatori sono due fratelli di 28 e 30 anni, che hanno acconsentito all’espianto del lobo sinistro del loro fegato in favore della zia 52enne malata di cancro. L’operazione è stata eseguita dal professor Umberto Cillo e dalla sua equipe nell’azienda ospedaliera Università di Padova. “Il fegato – ha spiegato il professore nel presentare alla stampa l’intervento – è un organo fondamentale per la sopravvivenza e quindi asportare grandi quantità diventa un’operazione impegnativa ma abbiamo voluto alzare l’asticella e spingerci oltre per garantire la sicurezza ai donatori e ampliare le possibili donazioni da viventi”

L’intervento, che è durato una ventina d’ore, ha tenuto impegnato una equipe di oltre 50 professionisti.

“Dare la possibilità di prelevare un piccolo frammento di fegato a due donatori senza rischiare, senza avere un intervento impegnativo – ha proseguito il professor Cillo – ci permette probabilmente anche di ampliare le indicazioni a pazienti che oggi non potrebbero accedere al trapianto perché competono per un fegato da donatore non vivente”.

Le parti di fegato prelevate dai due nipoti entro un mese poi si sono rigenerate. L’operazione, come ha rimarcato anche il professor Umberto Cillo, apre a nuove sfide e si inserisce nell’ottica di offrire a sempre più pazienti azioni terapeutiche concrete e stimolare la donazione. Complessivamente negli ultimi 10 anni in Veneto si contano 6mila trapianti d’organo, 1245 sono invece le persone in lista d’attesa, di cui 45 bambini.