Trascurare il fegato grasso può portare a sviluppare il tumore
Nella fase iniziale non genera sintomi, quindi è anche difficile da individuare, ma trascurare il fegato grasso può portare a sviluppare il tumore. La steatosi epatica non alcolica (NAFLD), infatti, evolvendo può trasformarsi in steatoepatite, fibrosi, cirrosi epatica, fino appunto epatocarcinoma.
È quanto emerge da uno studio pubblicato nei giorni scorsi sul Chinese Medical Journal nel quale vengono affrontati i vari fattori che, da una situazione a prima vista normale, possono contribuire al manifestarsi di una neoplasia. La resistenza all’insulina è alla base della NAFLD, un problema che viene associato a diabete, obesità, ipertensione arteriosa e aterosclerosi. I ricercatori della Wenzhou Medical University hanno dimostrato che si può arrivare al cancro attraverso altre condizioni degenerative a livello epatico: prime tra tutte le epatiti B e C. Nel nostro Paese oltre il 70% delle forme primitive derivano proprio dall’HCV, a conferma di come sia tra le principali cause di epatocarcinoma nel mondo.
Tuttavia, il livello di consapevolezza dei danni che possono manifestarsi è molto basso ed è per questo che trascurare il fegato grasso può portare a sviluppare il tumore. Essere in grado di riconoscere l’infiammazione in corso e trattarla in maniera corretta è fondamentale per la salute del paziente. Nei fatti si tratta di mantenere stile di vita sani sia a tavola che in termini di attività fisica, anche se occorre ricordare che anche le persone con bassa massa grassa non sono esenti dallo sviluppare queste forme. Tanto per fornire qualche numero suggerito dallo studio, il 15-20% di chi soffre di steatosi epatica non alcolica ha un indice di massa corporea normale. Lo stesso epatocarcinoma, nella fase iniziale, non dà sintomi tanto da essere diagnosticato precocemente solo nel 10% dei casi quando è ancora operabile. Ecco perché seguire stili di vita corretti e vaccinarsi contro l’epatite possono rappresentare strategie di prevenzione preziose.