Tumori correlati all’alcol, una proposta per ridurre i casi
Per ridurre il numero di decessi provocati dai tumori correlati all’alcol potrebbe essere utile raddoppiare le tasse sulle bevande. È quanto emergerebbe da uno studio condotto dai ricercatori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e pubblicato sulla rivista Lancet Regional Health.
Ridurre il carico sanitario del cancro è una priorità fondamentale nella regione europea dell’OMS. L’alcol è un fattore di rischio causale e modificabile per questa patologia: nel 2020, quasi 4.8 milioni di persone in Europa hanno sviluppato forme tumorali di cui circa il 4,2% era correlata all’abuso di bevande alcoliche. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato l’alcol come cancerogeno di Gruppo 1 e, in un confronto con molti altri fattori di rischio comportamentali e ambientali chiave, è stato identificato come la seconda causa principale dopo il fumo di tabacco per sviluppo del cancro in Francia, uno dei Paesi più popolosi nel nostro continente. L’importanza dell’alcol come fattore di rischio e la sua prevenzione è stata ulteriormente sottolineata in un lavoro congiunto dell’OMS e dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, pubblicando una scheda informativa su alcol e cancro, che invita a una migliore prevenzione e a livelli più elevati di impegno politico.
Il principale composto cancerogeno nelle bevande alcoliche è l’etanolo, il cui prodotto del metabolismo dell’acetaldeide può portare a danni al DNA. Tuttavia, ci sono anche altri meccanismi che rendono l’etanolo cancerogeno: alterazioni dei livelli ormonali, stress ossidativo dovuto all’assunzione cronica di alcol e carenza di folati, che a loro volta possono portare a una ridotta metilazione del DNA. Un recente studio ha stimato che quasi 23.000 nuovi casi nell’area UE hanno riguardato tumori correlati all’alcol, pari al 13,3% di tutte le forme registrate nel 2017.
Lo studio ha voluto fornire una stima sui numeri di tumori correlati all’alcol potenzialmente evitabili nei Paesi europei dell’OMS, immaginando tre scenari in cui le accise venivano aumentate del 20%, del 50% e del 100%. I prezzi medi e le tasse per birra, vino e alcolici sono stati utilizzati come scenario di base. I ricercatori hanno ipotizzato che gli aumenti fossero completamente incorporati nel prezzo al consumo. Di 180.887 nuovi casi di cancro attribuibili all’alcol e 85.130 decessi, rispettivamente il 5,9% e 5,7% avrebbero potuto essere evitati aumentando le accise del 100%. Raddoppiare le attuali tasse sull’alcol potrebbe evitare circa 10.700 casi e 4.850 decessi di nuovi tumori correlati all’alcol, in particolare negli Stati membri dell’UE dove le accise sono in molti casi molto basse.