Focus 26 Luglio 2021

Una piattaforma unica per la chirurgia robotica

chirurgia robotica

Una piattaforma unica per la chirurgia robotica attraverso la quale condividere le eccellenze, definire i modelli di riferimento e sperimentare nuove tecniche chirurgiche. È il risultato della collaborazione tra la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma e il Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Le due strutture, con duemila interventi all’anno di alta chirurgia robotica, 4 robot già attivi a supporto di 5 specialità e oltre 6 milioni di euro di investimenti previsti per nuove apparecchiature, rappresentano un vero e proprio punto di riferimento a livello internazionale in questo ambito.

Urologia, ginecologia, chirurgia generale e dei trapianti, otorinolaringoiatria e chirurgia toracica sono le discipline ad oggi coinvolte. A 20 anni dalla sua introduzione la chirurgia robotica ha fatto passi da gigante e sono sempre di più le aziende sanitarie che vi si indirizzano. Questa tecnica, se utilizzata correttamente, consente di ridurre significativamente la necessità di interventi chirurgici di revisione, garantisce tassi di infezione inferiori, minore invasività, maggiore precisione e durata ridotta del ricovero. Tuttavia le esperienze sono molto parcellizzate sul territorio nazionale e legate alla sensibilità di singoli chirurghi. È nata così l’esigenza di sviluppare criteri di utilizzo condivisi, individuando modelli innovativi di gestione applicabili a qualsiasi azienda sanitaria interessata a costruire un progetto strutturato. Il tutto attraverso una piattaforma unica per la chirurgia robotica.

chirurgia robotica
Foto di gruppo al termine della conferenza stampa

I due IRCCS oggi:

  • condividono le infrastrutture ad alto impatto tecnologico trasmettendo l’uno all’altro le proprie competenze. Chirurghi del Sant’Orsola opereranno al Gemelli e viceversa; 
  • condividono le piattaforme di addestramento, il Gemelli mette a disposizione il Training Center dove effettuare le simulazioni chirurgiche e il Sant’Orsola il Cadaver Lab dell’Università degli Studi di Bologna; 
  • promuovono la pubblicazione di best practices, linee guida, modelli organizzativi e indicatori di performance; 
  • sviluppano nuove competenze specifiche in ambito chirurgico e interventistico; 
  • partecipano allo sviluppo di nuove tecnologie applicate alla robotica in collaborazione con l’IIT Istituto Italiano di Tecnologia, con la registrazione dei relativi brevetti; 
  • realizzano programmi di ricerca di rete.

Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi da Raffaele Donini, Assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, Marco Elefanti, Direttore Generale Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Chiara Gibertoni, direttore generale del Policlinico di Sant’Orsola IRCCS, Livio Presutti, direttore della Otorinolaringoiatria del Sant’Orsola e coordinatore clinico del progetto, Marco Raffaelli, direttore Chirurgia Endocrina e Metabolica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e coordinatore scientifico del progetto, Giovanni Arcuri, Direttore Tecnico e Innovazione Tecnologia Sanitaria Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Paride Lambertini, Direttore Servizio Ingegneria Clinica Sant’Orsola.

“Per la sanità pubblica dell’Emilia Romagna – spiega Raffaele Donini – si tratta un ulteriore passo avanti in un ambito, quello della chirurgia robotica, che da tempo ci vede all’avanguardia a livello internazionale grazie alle competenze dei nostri professionisti e alla ricerca, su cui continuiamo ad investire, per essere sempre all’altezza delle sfide più complesse”. “Due eccellenze in ambito sanitario che già collaboravano su diversi progetti – prosegue Chiara Gibertoni –  hanno sentito l’esigenza di formalizzare la loro unione di intenti dando vita a un inedito asse Bologna-Roma che si propone come punto di riferimento internazionale per la chirurgia robotica anche alla luce del fatto che  sul mercato verranno presto immesse nuove tecnologie a supporto dell’attività chirurgica ed è quindi fondamentale dotarsi di strumenti adeguati a guidarne l’immissione in modo corretto con strategie di introduzione basate su evidenze e su percorsi formativi codificati”.

“La chirurgia robotica rappresenta un’evoluzione che, specie con l’ingresso di nuovi sistemi tecnologici sul mercato, va governata e resa sostenibile, affinché rappresenti una effettiva risorsa per il nostro sistema sanitario – afferma il DG del Gemelli Marco Elefanti -. Il progetto di collaborazione fra due realtà ospedaliere Italiane di riferimento ha tre scopi principali: creare evidenze scientifiche solide sull’utilizzo di queste tecnologie, indagare gli aspetti organizzativi ed economici, offrire una piattaforma formativa innovativa per le nuove generazioni di chirurghi. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), contribuiremo all’individuazione di soluzioni tecniche che rendano la piattaforma sempre più performante. Questo approccio e questa sinergia rappresentano concretamente la via migliore per coniugare offerta sanitaria di eccellenza e sostenibilità economica”.