Sei trapianti (uno di fegato) in 24 ore, la “maratona” al Papa Giovanni XXIII
Sei trapianti in ventiquattro ore, tra cui uno di fegato. È quanto avvenuto nei giorni scorsi all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Una serie di interventi ravvicinati che, come ha spiegato in una nota ufficiale il direttore generale dell’ASST, Maria Beatrice Stasi, “conferma la storica competenza della nostra struttura nel campo dei trapianti e la straordinaria capacità dei nostri professionisti di lavorare in team. Non siamo nuovi a performance di questo tipo, soprattutto durante i periodi estivi, ma questa volta, dopo i mesi bui dell’emergenza Covid, i risultati appaiano ancora più significativi”.
Tutto inizia nel primo pomeriggio del 21 giugno, quando al Centro trapianti di cuore dell’ospedale di Bergamo arriva la segnalazione di una donazione di cuore idonea per una paziente di 21 anni. La giovane è affetta da una grave cardiopatia congenita e dall’inizio del mese di marzo è ricoverata in Cardiochirurgia per l’aggravarsi delle sue condizioni. Aveva già subito un trapianto 15 anni fa, ma l’organo aveva sviluppato un rigetto cronico talmente grave che solo le cure intensive riuscivano a mantenerla in vita. L’équipe accetta la donazione e si organizza per eseguire il trapianto nel corso della notte.
In tarda serata arriva un’altra segnalazione di un cuore disponibile, questa volta per un bimbo di 10 anni in lista per un trapianto da settembre dell’anno scorso. Anche in questo caso, vista la carenza di organi, soprattutto per pazienti così piccoli, i professionisti del Papa Giovanni XXIII decidono di procedere con l’intervento. Verso mezzanotte un’equipe composta dal cardiochirurgo Carlo Fino, dal medico Marcello Raimondi e dalla Coordinatrice infermieristica Maria Berardelli parte per il primo prelievo in un ospedale fuori regione.
Alle 4 di mattina di martedì 22 giugno, la prima paziente viene portata in sala operatoria: alle 9 arriva il cuore e inizia l’impianto del nuovo organo. Alle 11 l’organo riprende a battere spontaneamente. Alle 14 l’intervento si conclude. In contemporanea è in corso un doppio trapianto di polmoni in un uomo di 44 anni, con un’insufficienza respiratoria terminale causata dal Coronavirus, che dall’8 giugno, giorno del suo trasferimento in ospedale, è in trattamento rianimatorio intensivo con l’ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation). Si tratta di una macchina che sostituisce le funzioni dei polmoni e/o del cuore mantenendoli a riposo per facilitare il loro recupero funzionale e garantire allo stesso tempo una circolazione sanguinea e un’ossigenazione del sangue ottimali. L’intervento è iniziato alle 7:30 del 22 giugno per essere poi terminato 7 ore dopo: è stato il terzo trapianto di polmoni in Italia per polmonite da Covid-19. Un’ora dopo l’inizio del doppio trapianto di polmoni, alle 8:30, un’equipe composta dal cardiochirurgo Nicola Uricchio e dall’infermiere Omar Sandrinelli parte per il prelievo del secondo cuore, anche questo fuori dai confini della Lombardia.
Alle 12 la sala operatoria accoglie il bambino che deve ricevere un cuore nuovo. L’intervento inizia alle 14:30 e procede senza complicanze: l’organo riprende a battere nel petto del piccolo paziente alle 17. Qualche ora per completare l’intervento e alle 19:30 il bimbo viene portato in Terapia intensiva pediatrica per il monitoraggio e le cure post operatoria. Parallelamente, nella sala operatoria accanto, si sta effettuando un trapianto di fegato, iniziato alle 11 del 22 giugno. A ricevere l’organo una donna di 65 anni, affetta da cirrosi epatica in progressivo peggioramento, culminata in shock settico con necessità di ricovero in terapia intensiva il 16 giugno. Il trapianto è terminato intorno alle 17.
Nemmeno un’ora dopo, poco prima delle 18, inizia un trapianto di rene singolo in un paziente di 45 anni, in dialisi dal 2005 e già sottoposto a trapianto nel 2008, ma senza successo. L’intervento è terminato pochi minuti prima delle 21.
Nella notte del 23 giugno inizia un altro trapianto di rene singolo, in un paziente di 33 anni, in lista dal 2016. L’intervento è terminato alle 3:40, poco meno di 24 ore dopo l’inizio del primo trapianto, quello di cuore sulla ragazza di 21 anni, che ha segnato l’inizio di questa maratona chirurgica nelle sale operatorie dell’Ospedale di Bergamo.