In Campania un protocollo d’intesa speciale per velocizzare il prelievo degli organi
Un inedito protocollo d’intesa per ampliare il bacino dei potenziali donatori e, soprattutto, velocizzare le procedure di prelievo degli organi da soggetti coinvolti in reati o deceduti in carcere. È quello che nei giorni scorsi ha sottoscritto la Regione Campania insieme a Procura Generemale e Avvocatura Generale di Napoli.
Nel nostro Paese sono circa 10mila le persone inserite in lista d’attesa per un trapianto e, di queste, circa 600 non fanno in tempo a sottoporsi all’intervento. L’obiettivo di questo accordo è proprio quello di mettere a disposizione un numero ancora più alto di potenziali donatori così da provare a ridurre il gap tra pazienti in attesa e organi disponibili. Il documento disciplina il rapporto tra autorità giudiziaria e sanitaria sul prelievo degli organi, nonché dei tessuti, in caso di decesso di potenziali donatori provocato da eventi che possono costituire reato: dagli incidenti stradali agli infortuni sul lavoro, fino agli omicidi volontari e la morte durante il periodo di detenzione in carcere.
Ideato e promosso da Maria Rosaria Focaccio, Responsabile del Servizio divulgazione donazione organi, tessuti e cellule della Regione Campania, il protocollo regolerà ogni passaggio delle necessarie interlocuzioni tra le autorità competenti, per contemperare le esigenze di tempestività dell’espianto con quelle di completezza delle indagini preliminari e, inoltre, fornirà modelli di atti utili a dare celerità a questo rapporto.
Come lo ha definito il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, è “un esempio straordinario, l’unico in Italia, di collaborazione tra autorità giudiziaria e regionale in tema di trapianti d’organo”.