Focus 02 Dicembre 2022

In Friuli Venezia Giulia nasce la prima biobanca epatologica regionale

Un impegno comune per sviluppare nuove strategie di terapie e diagnosi sulle malattie del fegato. È ciò su cui stanno lavorando il Dipartimento di Area Medica (DAME) dell’università di Udine e la Fondazione Italia Fegato (FIF) con la realizzazione della prima biobanca epatologica regionale.

Il progetto ha come obiettivo quello di incentivare la ricerca scientifica e permettere all’intero sistema di compiere progressi nel trattamento delle patologie epatiche. Come spiegato dal direttore della FIF, Claudio Tiribelli, “la speranza sarebbe quella di estendere la biobanca anche a Veneto e Trentino, per poi spostare il progetto in tutto il Paese”.

Il fegato è l’organo dove si concentrano le reazioni biochimiche principali del nostro metabolismo. Le malattie ad esso correlate rappresentano la sesta causa di mortalità a livello mondiale e la terza per quelle derivanti dalla cirrosi: una condizione, quest’ultima, che proprio in Friuli Venezia Giulia ha un’incidenza di circa il 3% sulla popolazione. La biobanca epatologica regionale sarebbe una novità perché, pur esistendo da molti anni, mancano quelle specifiche per il fegato. Oltre a creare campioni biologici e record informatici grazie ai big data, questo progetto potrebbe alimentare la sinergia tra enti diversi e dare vita a nuovi percorsi di ricerca a livello internazionale così da formare nuove risorse altamente specializzate.

Il tutto senza perdere mai di vista il vero e principale destinatario: il paziente.