Cirrosi epatica: numeri, cause e modalità di trattamento
La conosciamo bene: è una condizione in cui il fegato inizia a deteriorarsi, con lesioni croniche e irreversibili con conseguente interruzione della sua regolare funzionalità. La cirrosi epatica è un problema con cui nel nostro Paese ancora troppe persone devono fare i conti. Si stima che in Italia siano circa 180mila i pazienti che ne sono affetti, un tasso di prevalenza dello 0,3% sulla popolazione totale. Numeri a cui fanno seguito quelli relativi alla mortalità, in quanto si tratta di una malattia cronica multifattoriale e spesso sottovalutata. In Europa ogni anno sono circa 170mila i decessi per cirrosi epatica, mentre qui da noi oscillano tra i 10 e i 15mila.
Oltre la metà (64%) dei casi di morte è per cirrosi epatica da alcool, uno dei principali fattori da cui si sviluppa insieme alle epatiti virali. Generalmente i sintomi delle prime fasi sono la perdita di peso, la nausea o il prurito, mentre nello stadio successivo possono manifestarsi ittero, feci scure, ascite e sangue nel vomito. Nei Paesi più sviluppati, come anticipato, consumo di alcool ed epatite C sono tra le cause più comuni: molti dei pazienti che soffrono di cirrosi epatica possono presentare patologie del fegato generate, nel tempo, proprio dalle cattive abitudini alimentari. L’eccessivo consumo di bevande alcoliche porta, infatti, la steatosi epatica (il fegato grasso) ad evolvere in steatoepatite e, se non curata, in fibrosi e infine cirrosi.
La modalità di trattamento dipende dalla causa e dall’eventuale presenza di complicanze. Obiettivo primario delle cure è quello di rallentare la progressione di tessuto cicatriziale nel fegato, prevenire o trattare le conseguenze della malattia. La prima cosa a cui prestare attenzione è l’alimentazione: una dieta sana ed equilibrata è il punto di partenza per mantenere il fegato in salute, a prescindere che ci si trovi o meno di fronte a questa condizione. Chi è affetto da cirrosi epatica dovrebbe evitare di consumare molluschi e crostacei crudi, perché potrebbero contenere batteri che complicherebbero ulteriormente lo stato infiammatorio. Ovviamente, stesso discorso, anche se può sembrare superfluo ricordarlo, riguarda l’alcool, la quantità di sale, i cibi troppo ricchi di zuccheri o grassi: meglio scegliere pietanze come cereali integrali, legumi, verdura e frutta.
A volte quando si è di fronte alla cirrosi epatica può essere preso in considerazione anche il trapianto di fegato, soprattutto quando le complicazioni non possono essere contenute dal trattamento. Dopo la valutazione interdisciplinare su rischi e benefici della procedura su un paziente o un altro, è possibile procedere anche in virtù di tassi di sopravvivenza migliorati grazie ai farmaci immunosoppressivi che evitano il danneggiamento del nuovo organo.