Focus 18 Ottobre 2021

Mutazioni del DNA, la correlazione tra malattie epatiche e obesità

Le mutazioni del DNA sarebbero responsabili della correlazione tra malattie epatiche e obesità. O quantomeno, è quello che emerge da uno studio britannico pubblicato recentemente sulla rivista Nature. I ricercatori, infatti, hanno identificato delle mutazioni nelle cellule del fegato che influiscono sul metabolismo e sulla sensibilità all’insulina nei pazienti affetti da patologie epatiche: questi “cambiamenti” sono specifici per quelle malattie associate a obesitàdiabete di tipo 2 e consumo di alcol.

Attualmente, si stima che ci siano circa 1,5 miliardi di casi di malattia epatica cronica in tutto il mondo, con la malattia del fegato che è la terza causa di morte prematura nel Regno Unito. Le cause più comuni di malattia epatica cronica sono il consumo cronico di alcol, l’epatite virale e la NAFLD (la steatosi epatica non alcolica), che è collegata all’obesità e al diabete di tipo 2. Questa nuova ricerca ha analizzato 1590 genomi da 34 campioni di fegato di pazienti, inclusi fegati sani e quelli con malattie epatiche. Il team ha identificato cinque geni nelle cellule del fegato, altrimenti noti come epatociti, che sono mutati nei pazienti con malattie del fegato. Tre di questi erano geni che hanno un impatto diretto sul modo in cui le cellule del fegato metabolizzano il grasso e rispondono all’insulina. Quando c’è un elevato consumo di alcol o calorie, l’insulina segnala alle cellule del fegato di assorbire, elaborare e immagazzinare una grande quantità di grasso. Se questo viene sostenuto per lunghi periodi di tempo, l’onere di immagazzinare questo grasso in eccesso danneggia le cellule, portando a infiammazioni, malattie croniche del fegato e cicatrici.

Le cellule che hanno mutazioni nei geni identificati non reagiscono alla segnalazione dell’insulina e quindi non assorbono i grassi. Ciò consente loro di sfuggire ai danni causati dall’accumulo di grasso in eccesso e consente a queste cellule mutate di sopravvivere e crescere. Tuttavia, sebbene queste mutazioni forniscano un beneficio alla singola cellula epatica, possono compromettere la capacità di quella cellula di contribuire alla funzione del fegato nel suo insieme.

Sorprendentemente, molti dei pazienti avevano più mutazioni del DNA indipendenti nei geni del metabolismo. In alcuni pazienti, ciò ha portato a mutazioni che colpiscono collettivamente fino al 15-25% dell’intero fegato e avere un numero così elevato di cellule epatiche portatrici di mutazioni potrebbe portare a cambiamenti a livello di organo nella funzione epatica.