Focus 29 Novembre 2022

Un esame del sangue consente di rilevare il tumore del fegato precoce

Si chiama DELFI. È un esame del sangue che consente di rilevare il tumore del fegato precoce. Si basa sull’analisi dei cambiamenti di frammentazione del DNA delle cellule cancerogene che vengono rilasciate nel flusso sanguigno, noto come cfDNA (DNA libero da cellule). Questa procedura era stata sviluppata dai ricercatori del Johns Hopkins Kimmel Cancer Center per individuare con successo il cancro ai polmoni in uno studio del 2021, ma ora ha individuato oltre l’80% dei tumori al fegato in un nuovo studio su 724 persone. I risultati sono stati pubblicati su Cancer Discovery.

Nell’indagine in questione la tecnologia DELFI è stata utilizzata su campioni di plasma sanguigno ottenuti da pazienti di Stati Uniti, Unione Europea (UE) e Hong Kong: è opinione del team di ricerca che questa sia la prima analisi di frammentazione genomica convalidata in modo indipendente in due popolazioni ad alto rischio e in diversi gruppi razziali ed etnici con cause diverse associate ai loro tumori del fegato. Si stima che 400 milioni di persone in tutto il mondo siano a maggior rischio di sviluppare un carcinoma epatico a causa della cirrosi dovuta a malattie croniche del fegato, tra cui l’epatite virale cronica o la malattia del fegato grasso non alcolica

Dei 724 campioni studiati, 501 sono stati raccolti negli Stati Uniti e nell’Unione Europea e comprendevano campioni di 75 persone con epatocarcinoma per addestrare e convalidare il modello di apprendimento automatico, un tipo di intelligenza artificiale che utilizza dati e algoritmi per migliorare la precisione. Per la convalida sono stati analizzati altri 223 campioni di plasma di persone di Hong Kong, tra cui 90 persone con tumore del fegato, 66 con epatite B (HBV), 35 con cirrosi epatica HBV-correlata e 32 senza fattori di rischio sottostanti. 

DELFI utilizza un esame del sangue per misurare il modo in cui il DNA è impacchettato all’interno del nucleo di una cellula, studiando le dimensioni e la quantità di quello libero da cellule presente in circolo da diverse regioni del genoma. Le cellule sane imballano il DNA come una valigia in cui le diverse regioni del genoma sono collocate con cura in vari scomparti. I nuclei delle cellule tumorali, invece, sono come valigie disorganizzate, con elementi provenienti da tutto il genoma gettati in modo casuale. Quando le cellule cancerose muoiono, rilasciano frammenti di DNA in modo caotico nel flusso sanguigno. DELFI identifica la presenza di un tumore esaminando milioni di frammenti di cfDNA alla ricerca di modelli anomali, tra cui la dimensione e la quantità di DNA in diverse regioni genomiche. L’approccio DELFI richiede solo un sequenziamento a bassa copertura, consentendo a questa tecnologia di essere economicamente vantaggiosa in un contesto di screening, affermano i ricercatori. 

Nell’ultimo studio, i ricercatori hanno eseguito il test su frammenti di cfDNA isolati da campioni di plasma, analizzando i modelli di frammentazione in ogni campione per sviluppare un punteggio DELFI. I punteggi erano bassi per gli individui esenti da cancro con epatite virale o cirrosi, ma in media da 5 a 10 volte più alti per i 75 pazienti affetti da epatocarcinoma nei campioni USA/UE, con punteggi elevati osservati in tutti gli stadi del cancro, compresa la malattia in fase iniziale. Inoltre, il test ha rilevato cambiamenti di frammentazione nel contenuto e nella confezione dei genomi dei tumori del fegato, comprese le regioni del genoma associate alla specifica attività epatica.  

La tecnologia DELFItra le persone a rischio medioha individuato il tumore del fegato precoce al suo primo stadio con una sensibilità complessiva dell’88% e una specificità del 98%, il che significa che non ha quasi mai fornito erroneamente un risultato falso positivo. Nei campioni raccolti da persone ad alto rischio, il test aveva una sensibilità dell’85% e una specificità dell’80%.