Focus 12 Ottobre 2022

Come ridurre gli esiti avversi della colangite biliare primitiva

Esiste una nuova procedura per ridurre gli esiti avversi della colangite biliare primitiva. È quanto emerge da uno studio multicentrico, a cui hanno preso parte anche ricercatori italiani, secondo cui il trattamento con acido obeticolico (OCA) ha permesso ai pazienti con questa patologia di avere una sopravvivenza maggiore libera dal trapianto di fegato.

Lo studio controllato con placebo POISE, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Gastroenterology, ha dimostrato la sua efficacia riducendo i biomarcatori associati all’evoluzione grave della malattia. Nel corso dei sei anni di follow-up, sono stati generati punteggi di propensione per i pazienti, che soddisfacessero i criteri di eleggibilità del POISE, da due studi di registro (Global PBC e UK PBC). I modelli di rischio cox-proporzionale ponderati per la probabilità inversa di trattamento hanno valutato il tempo fino al decesso o al trapianto di fegato. Ulteriori analisi (solo per la PBC globale) hanno aggiunto lo scompenso epatico all’endpoint composito e hanno valutato l’efficacia nei pazienti con o senza cirrosi.

La colangite biliare primitiva è una patologia autoimmune del fegato che colpisce in particolar modo il sesso femminile. Si tratta di un disturbo cronico dei dotti biliari, le cui cellule vengono erroneamente attaccate dal sistema immunitario determinando la loro distruzione e una progressiva cicatrizzazione.

Durante il periodo della ricerca sono stati registrati cinque decessi/trapianti di fegato su 209 pazienti della coorte POISE (2,4%), 135 su 1381 nel controllo della PBC globale (10%) e 281 su 2135 nel controllo della PBC del Regno Unito (13,2%). I risultati hanno confermato che gli esiti avversi della colangite biliare primitiva sono stati ridotti nei pazienti trattati con acido obeticolico, che hanno avuto una sopravvivenza libera dal trapianto maggiore rispetto ai pazienti di controllo esterno comparabili.