Focus 06 Luglio 2022

Come affrontare il caldo e l’estate dopo il trapianto di fegato

Ufficialmente la stagione estiva è iniziata il 21 giugnoma già dalle settimane precedenti le giornate hanno iniziato ad essere caratterizzate da temperature ben oltre la media del periodo. Quando il termometro sale eccessivamente le ripercussioni per la salute sono diverse, in particolare se si hanno patologie pregresse, se si stanno seguendo terapie farmacologiche o ancora se ci si è sottoposti da poco a un delicato intervento chirurgico. Ecco allora che può diventare utile capire come affrontare il caldo e l’estate dopo il trapianto di fegato.

Vivere questo momento dell’anno in città è senza dubbio faticoso, tuttavia anche la prospettiva di un viaggio potrebbe richiedere particolari precauzioni. Dallo stress per lo spostamento ai rischi in virtù delle difese immunitarie abbassate dalla terapia post-trapianto, sono diversi i fattori da monitorare, non ultimo anche la costante nuova crescita di contagi da Covid-19. Come comportarsi quindi? È meglio rimanere a casa? Oppure è consigliabile il mare? E se fosse meglio la montagna? Ma soprattutto: che abitudini seguire in questo momento così delicato? Proviamo a capire.

Un primo consiglio su come affrontare il caldo e l’estate dopo il trapianto di fegato, in realtà, riguarda tutti: idratarsi molto, quindi bere molta acqua evitando le bibite gassate e zuccherate. Le terapie immunosoppressive che si seguono dopo l’intervento hanno un livello di tossicità che può essere facilmente contrastato se si assumono almeno due litri di acqua ogni giorno. In merito a cosa bere è bene ricordare che, oltre all’alcol, va evitato anche il succo di pompelmo perché può provocare delle controindicazioni con i medicinali in questione.

Oltre a questo, a cui va aggiunta un’alimentazione sana e priva di grassi, se si vuole fuggire dalla canicola cittadina, occorre prestare attenzione al luogo dove trascorrere qualche giorno di vacanza in relax e sicurezza. L’attività fisica dopo il trapianto è senza dubbio importante, ma attenzione se si passeggia nei boschi visto che chi è sotto terapia immunosoppressiva è più soggetto a contrarre infezioni da funghi o felci. Anche vivere il giardino potrebbe nascondere delle insidie, soprattutto se si viene a contatto con la terra perché, se non vaccinati, potrebbe esporre al tetano.

Che si decida, infine, per il mare o per la montagna ricordiamoci di evitare cibi crudi (sia carne che pesce) in quanto fonti di eventuali batteri.