Il protocollo prevede un approccio multidisciplinare e multiprofessionale verso coloro che si sono sottoposti al trapianto di fegato. Un modo per non lasciare soli i pazienti e accompagnarli lungo l’intero follow up
Sono oltre 200mila i trattamenti in corso in Italia con le nuove cure a base di farmaci antivirali. Oltre 300mila i soggetti potenzialmente portatori del virus, ecco perché è importante agire sulla prevenzione
Lo studio è stato coordinato dalla scuola di medicina dell’università della California e pubblicato sulla rivista Nature Metabolism. A generare i problemi epatici sarebbe lo zucchero una volta giunto nell’intestino
C’è anche l’ospedale civile di Baggiovara, a Modena, fra i tre centri europei e le 12 università americane coinvolte nella ricerca pubblicata su “The Lancet” e che ha analizzato le varie forme di malattie epatiche
L’intervento è stato possibile grazie alla “macchina di perfusione” che ha permesso di conservare l’organo più a lungo. Una volta diviso, il fegato è stato poi trapiantato su due diversi pazienti
Il programma ODISSeA, cofinanziato dall’Unione Europea, è rivolto agli atenei di Malesia, Myanmar, Filippine e Tailandia. Ad oggi è servito per formare già 40 trainer interni selezionati dalle stesse università
Dalla ricerca coordinata dall’università di Novara emerge che gli uomini sono più a rischio (41%) rispetto alle donne (26%), mentre risulta un decorso peggiore per le neoplasie ematologiche
La tecnica, chiamata PanSeer, è riuscita a individuare le forme tumorali nel 91% dei soggetti asintomatici al momento della raccolta dei campioni. Cinque le tipologie interessate dallo studio, tra cui quella del fegato
La ricerca, pubblicata sul The American Journal of Gastroenterology, si è basata sui dati relativi allo stato sanitario e nutrizionale di adulti e bambini negli Usa della National Health and Nutrition Examination Survey
Numeri ufficiali dell’Oms fissano a 290 milioni le persone che, in tutto il mondo, vivono con forme virali. Tra i 130 e i 210 milioni sono affetti da infezione cronica del virus dell’epatite C. Un problema anche per l’Italia
La ricerca si è basata su studi epidemiologici che hanno dimostrato un aumento di frequenza ed effetti delle infezioni virali su coloro che seguono terapie di questo tipo. Dieci i soggetti coinvolti, la maggior parte donne
La tecnica permette di collocare un organo in una sede diversa da quella solita. Viene spesso applicata per reni e cuore, ma per la prima volta ha riguardato il fegato. Un altro successo per il sistema emiliano
Con l’intervento di inizio luglio diventano 922 i trapianti di fegato eseguiti dal 2000 a oggi dall’AOU emiliana. Il professor Di Benedetto: “Un ringraziamento a tutti i colleghi medici e infermieri che hanno collaborato”
Lo studio pubblicato sul Journal of Hepatology conferma la crescita di questa patologia, un fattore di rischio anche per la salute del feto. Un problema in termini di salute pubblica anche per il nostro Paese
Circa il 50% dei soggetti affetti da questa patologia sviluppa metastasi. Il professor Di Benedetto: “Una nuova indicazione al trapianto da offrire a pazienti selezionati e arruolati in un progetto di ricerca”
L’indagine, durata nove anni, è servita per dimostrare il vantaggio dell’intervento chirurgico rispetto alle altre cure nei pazienti con carcinoma epatocellulare. Nove i centri coinvolti e coordinati da INT e CNT
È quanto emerso da una ricerca pubblicata sul Journal of Hepatology effettuata per studiare gli effetti della pandemia in corso su soggetti cirrotici. Lo studio ha coinvolto 50 pazienti di età media di 67 anni
Con questo nuovo ingresso, salgono a cinque gli IRCCS nella regione che si conferma polo d’eccellenza all’interno del sistema nazionale e internazionale per la ricerca clinica e sperimentale
Oltre a essere la seconda causa principale di trapianto di fegato negli Usa, la NASH rappresenta un fattore di rischio per patologie metaboliche come obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari
Lo stabilisce uno studio americano del Niddk, secondo cui negli Stati Uniti il 30-40% degli adulti soffre di steatosi epatica non alcolica e il 20% di questi è invece vittima di Nash. Ma attenzione agli effetti collaterali